Lido di Casalecchio di Reno - Bologna

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Lido di Casalecchio - Bologna

Il tratto di fiume Reno, che durante tutto l'anno viene usato per gli allenamenti di canottaggio, nel periodo tra Aprile e Settembre diventa un lido all'interno della città, offrendo l'illusione della spiaggia a chi è costretto a subire il caldo bolognese e di godere di quell'atmosfera romantica d'altri tempi, a chi non ama la confusione degli stabilimenti sovraffollati.

Il cartello, che il comune di Casalecchio ha esposto con caratteri cubitali, spiega chiaramente il DIVIETO ASSOLUTO di balneazione, qualcun altro, armato di pennarello, ha aggiunto la traduzione in bolognese:

BRISA FER AL BAGN E I TOFF!!

Come uno pseudo stabilimento balneare, il lido è attrezzato come una spiaggia bagnata dal mare. Si possono trovare i lettini, le docce, le cabine, il campo da beach volley, perfino il pedalò sistemato all'ombra, lontano dal fiume, inutilizzato come accade nelle giornate di mare mosso.

L'ingresso è libero con la possibilità di sistemarsi sul prato o di noleggiare un lettino, di godersi l'ombra tra gli alberi in completa solitudine o di sedersi ai tavolini del chiosco e gustarsi una bibita ghiaccita o una fetta d'anguria. Qualcuno preferisce un libro, qualcun altro si porta lo strumento musicale, altri organizzano una partita di beachvolley, sicuramente ai bambini basta un fazzoletto di sabbia, per correre sorridenti come fossero in riviera.

Questo spazio di fronte al parco della Chiusa di Casalecchio nasce da un violento nubifragio notturno che provoca una disastrosa piena del fiume Reno, la maggiore che la storia ricordi (4,70 m sullo zero igrometrico). La chiusa resiste, ma l'onda travolge il muro contenitore e scava un nuovo alveo.
La via Emilia è interrotta a Santa Viola per un mese per la rovina del ponte. Nella Bassa bolognese diversi centri sono sommersi: Funo, Stiatico, San Pietro in Casale, Galliera.
In 34 giorni di lavoro una squadra di 660 operai riporta il fiume nel suo alveo.

L'inondazione, trasportando un enorme quantitativo di sabbia e terra fine, ha livellato il terreno, permettendo all'erba di crescere rigogliosa.

Il bel prato segna la nascita del Lido.

Purtroppo, nel 1966, una seconda esondazione lo distrugge completamente. Viene abbandonato sino al 1998, quando l'amministrazione comunale, con il sindaco Walter Vitali, decide di ricostruirlo e metterlo a disposizione dei cittadini più romantici.

 

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